TEST: Scegli una poltrona e ti dirò chi sei
1 : Sei romantica, profonda, generosa, sensibile. Il tuo animo è pacato, ma spumeggiante; delicato ma grintoso. Sei una persona molto legata alla famiglia ed ai valori. Ti conosci bene e ti comprendi molto meglio di quanto facciano gli altri. Ami l’amore e l’amicizia, detesti la superficialità. Sei attratta dagli uomini diretti e romantici, che sanno parlarti dritto al cuore.
2 : Sei istintiva, idealista, creativa, allegra. Vivi la vita di “pancia”. Non ti basta sopravvivere, vuoi sperimentare, provare emozioni, amare, viaggiare! Sei guidata dal tuo istinto e dai sentimenti. Sei un’ ottima amica e le persone che hai accanto fanno spesso affidamento su di te. Ti affascinano gli uomini creativi, allegri, spontanei, con cui vivere avventure entusiasmanti e ridere a crepapelle per ore.
3 : Sei positiva, affidabile, carismatica, vivace e comunicativa. Sei piena di interessi e di energia, sei un vero e proprio vulcano di idee. Vivi la vita con passione e sentimento, non temi l’erotismo e sei consapevole del tuo grande fascino. Ti piacciono gli uomini ironici ed intelligenti, con i quali affrontare vivaci scambi di battute pungenti e sensuali
4 : Sei determinata, carismatica, spontanea. Vivi sempre “in prima linea”, non ti tiri mai indietro. Non accetti imposizioni ed ordini, il tuo spirito deve poter essere libero di esprimersi al meglio. Per te non esistono limiti e compromessi, vuoi essere padrona del tuo destino. Ti piacciono gli uomini che ti sanno tenere testa, vuoi qualcuno che cammini al tuo fianco
5 : Sei anticonformista, sensuale, provocante, schietta, sincera. Ami i ruoli attivi e dinamici, ti piace prendere l’iniziativa e conoscere persone. Riesci a stupire, affascinare, conquistare, anche con un solo sguardo. In un uomo cerchi virilità,carisma, passione..per te il sesso è fondamentale!
6 : Sei concreta, sicura di te, affidabile, vivace. Non credi nel destino, ma ritieni che ciò che ti accade dipenda solo ed unicamente da te. Lavori sodo per raggiungere i tuoi obiettivi, sei alla continua ricerca della perfezione e ti impegni molto per raggiungerla. Ti affascinano gli uomini protettivi, che sanno stare al mondo.
BARZELLETTA: L'alluvione e il Signore
In Lousiana si verifica una grande alluvione. E c'è un tale immerso nell'acqua fin sopra il ginocchio. Arrivano a bordo di un canotto e gli dicono
:"Vieni su!" e lui
:"No, il Signore provvederà per me".
Qualche minuto dopo è sulla veranda e l'acqua gli ha raggiunto il bacino. Arriva un altro canotto e gli dicono
:"Dai, salta su!" E lui
:"No, il Signore provvederà per me".
Adesso è sul tetto, l'acqua gli ha raggiunto il collo. Arriva un elicottero e lui
:"No, il Signore provvederà per me".
Muore affogato. Giunto in paradiso, incontra il Signore e gli chiede
:"Ohh Ma che cosa è successo?" E il Signore
:"Cazzò ne so. Io ti avevo mandato due canotti e un elicottero!!!"
Tre cose sbagliate che impariamo a scuola e di cui dobbiamo liberarci
Una volta raggiunta l’età adulta, dimenticarsi di queste tre modi di pensare è solo un bene.
La scuola è il primo contesto sociale in cui impariamo, socializziamo, cresciamo, ci formiamo sia come persone che culturalmente. È insomma l’istituzione più importante che abbiamo, perché, appunto, è la prima scuola delle persone di domani. Ma spesso, quando finisce e ci confrontiamo con un mondo molto più grande e difficile, vacilliamo: perché?
Perché nonostante la scuola sia talmente importante da essere la base di tutto ciò che saremo (insieme a realtà sociali come il nucleo famigliare e la cerchia degli amici), ci sono tre modi di pensare di cui dovremmo però dimenticarci una volta messo piede nel mondo, dove non ci sono più gli insegnanti che correggono chi sbaglia e i compagni che passano i compiti, ma boss di ferro e colleghi non sempre felici di aiutarci.
Ecco ciò che la scuola ci insegna e che non è utile finiti gli studi.
Il successo deriva dall’approvazione degli altri
Prendere buoni voti, totalizzare ottimi risultati nei test, scegliere corsi più difficili all’università… queste metriche di giudizio sono ottime per formare una forza lavoro produttiva, ma non felice. Il sistema educativo si basa principalmente sui risultati, sulle performance degli studenti e non sugli obiettivi o sulle passioni degli alunni. Così facendo, misuriamo il nostro valore in base a risultati che rientrano in uno standard: in realtà, i “perché” sono più importanti dei “cosa”, e dovremmo puntare molto di più sui primi. Focalizzarsi sul perché decidiamo di fare una determinata scelta è molto meglio che chiedersi che cosa otterremo e cosa ne penseranno gli altri. Altrimenti, resteremo sempre fermi.
Il fallimento è motivo di vergogna
Siamo abituati al fatto che non si possono prendere brutti voti, non possiamo sbagliare, dobbiamo essere sempre preparati e al passo con il programma. Il che è giusto, ma mentre a scuola prendere un brutto voto è motivo di vergogna, nella vita è praticamente impossibile essere preparati a tutto e fallire insegna a fare meglio in futuro. Non significa dover recuperare un voto negativo per avere la sufficienza: significa avere un risultato negativo che però non influisce sul tutto, né ci rende meno “sufficienti”. Sbagliare è la base per migliorarci, è un risultato negativo in una lista di cose molto più lunga.
Ci abituiamo a dipendere troppo dall’autorità
Da piccoli ci rivolgiamo alla maestra, al professore, alla mamma, al papà… Quando cresciamo continuiamo a dipendere da qualcuno per sapere cosa dobbiamo fare. Vacilliamo quando non c’è più il professore che ci dà un ordine da eseguire e ci troviamo a dover decidere di testa nostra nella piena responsabilità delle scelte. Avere qualcuno che ci dice cosa fare è più semplice, comodo: ma così facendo ci abituiamo fin troppo a non pensare con le nostre teste. Nessuno sa meglio di noi stessi cosa sia meglio per noi: abbandonare la paura di dipendere per forza da qualcuno è un passo importante verso la consapevolezza e la responsabilità.
La scuola è il primo contesto sociale in cui impariamo, socializziamo, cresciamo, ci formiamo sia come persone che culturalmente. È insomma l’istituzione più importante che abbiamo, perché, appunto, è la prima scuola delle persone di domani. Ma spesso, quando finisce e ci confrontiamo con un mondo molto più grande e difficile, vacilliamo: perché?
Perché nonostante la scuola sia talmente importante da essere la base di tutto ciò che saremo (insieme a realtà sociali come il nucleo famigliare e la cerchia degli amici), ci sono tre modi di pensare di cui dovremmo però dimenticarci una volta messo piede nel mondo, dove non ci sono più gli insegnanti che correggono chi sbaglia e i compagni che passano i compiti, ma boss di ferro e colleghi non sempre felici di aiutarci.
Ecco ciò che la scuola ci insegna e che non è utile finiti gli studi.
Il successo deriva dall’approvazione degli altri
Prendere buoni voti, totalizzare ottimi risultati nei test, scegliere corsi più difficili all’università… queste metriche di giudizio sono ottime per formare una forza lavoro produttiva, ma non felice. Il sistema educativo si basa principalmente sui risultati, sulle performance degli studenti e non sugli obiettivi o sulle passioni degli alunni. Così facendo, misuriamo il nostro valore in base a risultati che rientrano in uno standard: in realtà, i “perché” sono più importanti dei “cosa”, e dovremmo puntare molto di più sui primi. Focalizzarsi sul perché decidiamo di fare una determinata scelta è molto meglio che chiedersi che cosa otterremo e cosa ne penseranno gli altri. Altrimenti, resteremo sempre fermi.
Il fallimento è motivo di vergogna
Siamo abituati al fatto che non si possono prendere brutti voti, non possiamo sbagliare, dobbiamo essere sempre preparati e al passo con il programma. Il che è giusto, ma mentre a scuola prendere un brutto voto è motivo di vergogna, nella vita è praticamente impossibile essere preparati a tutto e fallire insegna a fare meglio in futuro. Non significa dover recuperare un voto negativo per avere la sufficienza: significa avere un risultato negativo che però non influisce sul tutto, né ci rende meno “sufficienti”. Sbagliare è la base per migliorarci, è un risultato negativo in una lista di cose molto più lunga.
Ci abituiamo a dipendere troppo dall’autorità
Da piccoli ci rivolgiamo alla maestra, al professore, alla mamma, al papà… Quando cresciamo continuiamo a dipendere da qualcuno per sapere cosa dobbiamo fare. Vacilliamo quando non c’è più il professore che ci dà un ordine da eseguire e ci troviamo a dover decidere di testa nostra nella piena responsabilità delle scelte. Avere qualcuno che ci dice cosa fare è più semplice, comodo: ma così facendo ci abituiamo fin troppo a non pensare con le nostre teste. Nessuno sa meglio di noi stessi cosa sia meglio per noi: abbandonare la paura di dipendere per forza da qualcuno è un passo importante verso la consapevolezza e la responsabilità.
Barzelletta: L'ingenua vecchietta e i confetti
Una vecchietta cammina di sera per strada e ad un tratto vede delle ragazze mezze nude e provocanti, ferme sul marciapiede. Quindi chiede loro:" scusate ragazze ma che fate qua'?". Le ragazze rispondono, stiamo aspettando che passi un corteo matrimoniale, perchè ci buttano i confetti." E la vecchietta ingenua :"Che bello, posso rimanere anch'io?. :"Si" rispondono le ragazze. Ad un tratto arriva la camionetta dei carabinieri che inizia a controllare i documenti alle ragazze presenti. Arrivati alla vecchietta il maresciallo dice:" ma lei non si vergogna? qui alla sua eta'e senza denti per giunta!. Al che la vecchietta risponde:" Scusi ma a lei che glie frega, io li succhio!"
Come sarebbero le pubblicità degli assorbenti se li usassero gli uomini
Una clip divertente, ma dallo scopo nobile: portare all’attenzione del pubblico un problema che riguarda la mancanza d’acqua in molti Paesi del mondo.
Le pubblicità degli assorbenti sono molto spesso discrete, come se il ciclo femminile fosse qualcosa di cui vergognarsi o da nascondere. Ma… se fossero gli uomini ad avere il ciclo e dover usare questi oggetti, che accadrebbe?
Gli uomini vedrebbero il ciclo come una caratteristica maschile naturale e ne farebbero un indice di mascolinità. In altre parole: direbbero a tutti che sono in quei giorni del mese, fieri. Si congratulerebbero con sé stessi per la loro virilità accresciuta per cinque giorni e si sentirebbero machi.
Così deve averla pensata l’associazione britannica WaterAid, che ha realizzato uno spot dai protagonisti maschili per sensibilizzare il mondo nei confronti di un triste fenomeno: un miliardo e mezzo di donne nel mondo non ha accesso a toilette e acqua corrente, ovviamente anche durante quei giorni. Il problema igienico e sanitario è quindi evidente.
WaterAid sta cercando di puntare l’attenzione sulla sua petizione, “Make It Happen”, che vuole portare bagni e acqua in tutto il mondo.
Il metodo per attirare l’attenzione sul problema è stato ingegnoso: girare lo spot, che nei piani dell’associazione dovrebbe diventare virale, immaginando come sarebbe il mondo se ad avere il ciclo non fossero le donne.
Ecco la clip per sensibilizzare sempre più utenti del web a firmare la petizione.
RICETTA: Muffins morbidi al limone
INGREDIENTI (per circa 18 muffins o 1 plumcake)
180 gr di farina 00
2 tuorli
2 uova intere
180 gr di zucchero semolato
200 gr di burro
2 cucchiai (30 gr) di miele
1 cucchiaino raso (10 gr) di lievito per dolci
1 pizzico di sale
la scorza e il succo di 1/2 limone
PROCEDIMENTO
Montare molto bene le uova con lo zucchero fino ad ottenere un impasto gonfio e bianco, poi aggiungere scorza e succo di limone.
A parte, sciogliere a fuoco dolce il burro, aggiungere il miele e il pizzico di sale.
Far raffreddare e unire al composto di uova.
Setacciare la farina unita al lievito e amalgamare con molta delicatezza.
Porre in stampini da muffin imburrati e infarinati (o in pirottini di carta) o in uno stampo da plumcake e cuocere in forno a 160°C per 20 minuti circa.
Sfornare, far freddare e cospargere con zucchero a velo o glassa al limone.
Ottimi per accompagnare il the.
BARZELLETTA: Laura e il camionista
Un giorno un camionista viene affiancato da una macchina, scende una signora e gli dice:
"ciao sono laura, ho 23 anni e stai perdendo il carico".
Il camionista la guarda viene verde e va via... al secondo semaforo gli si avvicina sempre la stessa macchina, scenda la signora, gli bussa al finestrino e gli dice:
"ciao sono laura, ho 23 anni e stai perdendo il carico" il camionista la guarda e va via. Al terzo semaforo gli si avvicina sempre la stessa macchina scende la signora e gli dice:
"ciao sono laura, ho 23 anni e stai perdendo il carico..." l'autista la guarda e gli dice:
"ciao sono roberto, ho 47 anni e questo è uno spargisale..".
La vera ragione per cui gli uomini si fanno crescere la barba
Una moda che con l’estetica non ha molto a vedere, secondo quel che afferma la scienza
La barba è sempre stata una caratteristica maschile, ma da qualche anno a questa parte è diventata una vera e propria moda: basti pensare a quanti giovani sfoggiano barbe lunghe, anzi lunghissime, e perfettamente curate. Il motivo? Secondo una recente ricerca, ha lo scopo di attirare l’attenzione delle donne e dimostrare la capacità di garantire sicurezza e avere sotto controllo ogni situazione.
La University of Western Australia ha mostrato che, su 154 diversi tipi di primati, 45 utilizzano segni fisici distintivi per comunicare il grado di importanza nel gruppo e anche attrazione, identità spiccata e senso di autorità. Mentre per alcune scimmie, per esempio, questa caratteristica è individuata in un naso più pronunciato, per gli uomini è una barba importante.
Dalla stessa ricerca è emerso che è stato il periodo tra il 1842 e il 1971 in Gran Bretagna a essere responsabile del fenomeno: i peli facciali (baffi e barba) iniziarono infatti ad essere associati a un maggiore sex appeal. Il dottor Cyril Grueter, a capo della ricerca, ha spiegato che in un gruppo omogeneo circondato da sconosciuti si ha bisogno di un elemento distintivo che renda più semplice il riconoscimento e che comunichi la nostra forza e le nostre qualità: ecco perché nascono gli ornamenti come barba e baffi.
Inoltre, sembra che la barba sia uno strumento utilizzato nella competizione maschile, poiché una quantità maggiore di barba è automaticamente associata a una maggiore virilità. In sostanza, un espediente atavico utilizzato per attrarre le donne e assicurarsi la partner migliore.
BARZELLETTA: La suora e il tassista
Una suora sale su un taxi. Il tassista non smette un attimo di fissarla. Lei gli chiede come mai la sta guardando in quel modo e lui risponde:
"Vorrei chiederle una cosa, ma ho paura di offenderla".
Lei gli risponde: "Figliolo, non puoi offendermi. Sono suora da molti anni ormai, e con l'età che ho, mi è capitato di vederne e sentirne di tutti i colori. Sono sicura che niente che tu possa dirmi o chiedermi potrà scandalizzarmi."
Il tassista: "Beh... Ho sempre avuto una fantasia: limonare una suora."
La suora: "Bene, vediamo cosa si può fare. Primo: devi essere single. Secondo: devi essere cattolico."
Il tassista risponde: "Sì, sono single e cattolico!"
"Ok", fa la suora. "Gira in quel vicolo."
La suora soddisfa il desiderio del tassista con un bacio da far arrossire...
Ma quando ritornano sulla strada principale, il tassista scoppia a piangere.
"Perché piangi, figliolo?", gli chiede premurosa la suora.
"Mi perdoni, sorella, perché ho peccato. Le ho mentito. Sono sposato e sono musulmano."
La suora: "Non c'è problema. Io sto andando ad una festa in costume e il mio nome è Pasquale!."
CURIOSITA': Come fare del lunedì il giorno più bello della settimana
Consigli semiseri per affrontare con slancio il giorno più difficile che c’è…
Il lunedì ci si alza dal letto controvoglia, spesso si prova un irrazionale istinto omicida verso chiunque capiti a tiro, ci si sente nervosi, si va di fretta, la testa occupata da mille pensieri. Non lasciate però che il lunedì vi rovini tutta la settimana: ecco i consigli da seguire per essere sempre di buon umore.
1. Consiglio per studiare al meglio: alzatevi, fate un po’ di stretching, una camminata. Continuate a camminare. Non tornate mai più.
2. Il vostro capo vi stressa? Fate gli amiconi per smorzare la tensione con una bella pacca sulla spalla. Un’altra. Ancora un’altra. Più forte.
3. Quando litigate con il fidanzato, chiedetegli di trattenere il respiro e contare fino a dieci. Venti. Trenta. Quaranta…
4. Volete misurare l’intelligenza del vostro interlocutore per valutare se è il caso di perdere tempo con lui? Chiedete se il pomodoro è un frutto o una verdura. Se non lo sa, tagliate i ponti.
5. State litigando e a un certo punto capite di aver torto? Fingete uno svenimento e l’altro si sentirà subito in colpa.
6. Una mela al giorno toglie chiunque di torno, se la scagliate verso il prossimo. Procuratevi un cestino.
7. Si dice sempre che la motivazione e la volontà non durano: nemmeno l’effetto della doccia se per questo, ecco perché bisogna farla ogni giorno. Tenetelo a mente e affrontate la settimana da leoni.
8. Accettate con serenità il concetto per cui la pazienza è la qualità che ammiriamo nel conducente dietro di noi, ma non in quello davanti: sentitevi autorizzati a inveire in modo liberatorio con il secondo e fare gesti di pace al primo nello specchietto retrovisore. E’ la legge della strada.
9. Se vi sentite dei pessimi genitori, ogni tanto perdonatevi, anche quando dite ai bambini che è tardi e bisogna andare a scuola. D’altronde, noi per primi abbiamo imparato che nei primi due anni di vita siamo esortati a camminare e parlare, nei restanti sedici a sederci e star zitti. E’ la legge della bisnonna, della nonna e della mamma.
10. Se avete perso qualcosa, non disperate e pensate che quando la ritroverete varrà il doppio. Se avete perso il cellulare invece, avete la scusa per migrare ad Aruba senza poter essere rintracciati.
11. Anche stavolta dovevate cominciare la dieta e non lo avete fatto? Pensate che le vostre cosce sono così sexy che non riescono a smettere di toccarsi.
Il lunedì ci si alza dal letto controvoglia, spesso si prova un irrazionale istinto omicida verso chiunque capiti a tiro, ci si sente nervosi, si va di fretta, la testa occupata da mille pensieri. Non lasciate però che il lunedì vi rovini tutta la settimana: ecco i consigli da seguire per essere sempre di buon umore.
1. Consiglio per studiare al meglio: alzatevi, fate un po’ di stretching, una camminata. Continuate a camminare. Non tornate mai più.
2. Il vostro capo vi stressa? Fate gli amiconi per smorzare la tensione con una bella pacca sulla spalla. Un’altra. Ancora un’altra. Più forte.
3. Quando litigate con il fidanzato, chiedetegli di trattenere il respiro e contare fino a dieci. Venti. Trenta. Quaranta…
4. Volete misurare l’intelligenza del vostro interlocutore per valutare se è il caso di perdere tempo con lui? Chiedete se il pomodoro è un frutto o una verdura. Se non lo sa, tagliate i ponti.
5. State litigando e a un certo punto capite di aver torto? Fingete uno svenimento e l’altro si sentirà subito in colpa.
6. Una mela al giorno toglie chiunque di torno, se la scagliate verso il prossimo. Procuratevi un cestino.
7. Si dice sempre che la motivazione e la volontà non durano: nemmeno l’effetto della doccia se per questo, ecco perché bisogna farla ogni giorno. Tenetelo a mente e affrontate la settimana da leoni.
8. Accettate con serenità il concetto per cui la pazienza è la qualità che ammiriamo nel conducente dietro di noi, ma non in quello davanti: sentitevi autorizzati a inveire in modo liberatorio con il secondo e fare gesti di pace al primo nello specchietto retrovisore. E’ la legge della strada.
9. Se vi sentite dei pessimi genitori, ogni tanto perdonatevi, anche quando dite ai bambini che è tardi e bisogna andare a scuola. D’altronde, noi per primi abbiamo imparato che nei primi due anni di vita siamo esortati a camminare e parlare, nei restanti sedici a sederci e star zitti. E’ la legge della bisnonna, della nonna e della mamma.
10. Se avete perso qualcosa, non disperate e pensate che quando la ritroverete varrà il doppio. Se avete perso il cellulare invece, avete la scusa per migrare ad Aruba senza poter essere rintracciati.
11. Anche stavolta dovevate cominciare la dieta e non lo avete fatto? Pensate che le vostre cosce sono così sexy che non riescono a smettere di toccarsi.
RICETTA: “QUASI” CAMILLE – TORTINE ALLE CAROTE
100 g di farina 00
50 g di farina di mandorle
100 g di zucchero
125 g di carote fatte a pezzetti piccoli (o grattugiate)
50 ml di succo d’arancia
40 ml di olio di semi
1 uovo
½ bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
½ fialetta di aroma arancia
PROCEDIMENTO
Nel robot da cucina con le lame, inserite le carote, la farina di mandorle, l’olio e l’aroma arancia, azionate e riducete il tutto in crema (se il composto dovesse addensarsi sulle pareti, fermate il macchinario e abbassate il tutto con un cucchiaio).
Aggiungete l’uovo e lo zucchero e mescolate nuovamente. Fermate, aggiungete il succo, il pizzico di sale, la farina e date ancora un’amalgamata. Per ultimo inserite il lievito e date un’ultima frullata.
Dividete il composto negli stampini scelti (la forma che più vi piace; io ho usato gli stampini da muffin, sono ancora più belle se avete a disposizione gli stampini semisferici) e inserite in forno preriscaldato – modalità statico – a 180° per 30 minuti.
Sfornate le “quasi” Camille e lasciatele raffreddare completamente sulla grata da cucina prima di consumarle.
BARZELLETTA: Gli ormoni della scimmia
Un marito un po' attempato, volendo a tutti i costi un figlio, si fa iniettare degli ormoni di scimmia nella speranza di mettere incinta la giovane e bella moglie.
La cura riesce e dopo qualche mese la donna, felice, annuncia al marito che e' in attesa di un bimbo.
- "Allora, dottore, e' andato tutto bene? E' maschio o femmina?".
Il medico lo guarda ed esclama con tono burbero:
- "Beh, in effetti e' andato tutto bene, ma non possiamo ancora dirle di che sesso e' ! Stiamo aspettando che scenda dal lampadario..."
CURIOSITA': In bagno ci si siede così
Secondo una studiosa tedesca i moderni water impongono al corpo una postura errata che crea problemi intestinali. Nel video la tecnica per rimediare…
Giulia Enders è una ricercatrice tedesca che ha svolto una ricerca molto interessante riguardante la postura ideale da assumere sul water. Secondo i suoi studi infatti le moderne toilette impongono al corpo posizioni errate, causa di problemi intestinali.
Spesso siamo convinti che disturbi come la colite, la stitichezza, la costipazione, l’appendicite e le emorroidi siano dovuti a problemi legati all’alimentazione, soprattutto alla mancanza di fibre. Questo è vero, ma anche il design dei bagni di oggi ha le sue colpe.
Quale posizione bisogna adottare quindi? Quella dello squat, il piegamento sulle gambe. Lo hanno già adottato 1,2 miliardi di persone tra le quali si registrano pochissimi casi di disturbi intestinali.
L’ideale quindi, è posizionare uno sgabello davanti al wc (quelli di Squatty Potty, che ha realizzato il video, sono appositamente progettati) e stendervi sopra gambe: questa seduta crea un angolo di 35 gradi che stimola il lavoro intestinale.
Ecco la clip.
BARZELLETTA: Le strane macchie blu sul corpo
Un ragazzo vanitoso continua a rimirare le sue doti allo specchio ma all'altezza del "cavallo" vede che c'e' qualcosa che non va: "Oddio, ho un testicolo blu!!!". Va dal medico che drasticamente decide di eliminare la parte malata. Il giorno dopo questo ragazzo si guarda allo specchio: "Vabbe', anche senza un testicolo sono ugualmente un gran figo, ma... cosa vedo, anche l'altro testicolo e' diventato blu, arrgghh!!!".
Va ancora dal medico che, prontamente, zac, taglia anche l'altro. Passa una settimana e, superato lo choc, ritorna davanti all'amato specchio: "Ma quanto son bello, ma quanto son figo... ma... noooo... l'uccello noo, blu anche quello".
Arriva terrorizzato dal dottore: "Non mi tagli anche quello, per favore , e' possibile che non ci sia una cura ???". No, via anche il pene che viene sostituito da una protesi. Il medico riceve una telefonata tre giorni dopo: "Dottore, dottore, anche la protesi e' bluuuu". "Ma, scusa, ragazzo mio, non e' che i tuoi jeans macchiano ???"
CURIOSITA': Cose da non dire mai nell’intimità
Piccola guida per tenere alto il tasso di romanticismo e coinvolgimento in “quei momenti”…
Che fanno mamma e papà quando i figli piccoli sono dai nonni? Che fa il figlio diciannovenne quando mamma e papà non sono a casa il sabato sera? Che succede quando la fresca coppietta ha un’intera domenica per sé? Le cose da grandi (sì, quelle).
In questi momenti ci sono delle frasi che pronunciamo con troppo trasporto o citazioni che potremmo risparmiarci, ma che diciamo mentre il nostro cervello è impegnato in un’attività ben più piacevole. Ecco, prendetele e cancellatele dal vostro database mentale.
1. Ho creato una playlist ad hoc.
2. Magari potremmo prendere ispirazione cercando su internet…
3. Era il mio telefono, aspetta un secondo.
4. Non preoccuparti per il gatto anche se ci fissa.
5. Sono scomodo, non sei scomoda?
6. Un momento, ho un capello da qualche parte.
7. Fa caldissimo, aspetta che apro la finestra.
8. Ho letto un articolo che parlava di questa posizione.
9. Da vicino sei più carina.
10. Indossi gli slip? Perché non i boxer?
11. Meno male che hai queste belle maniglie dell’amore.
12. Questo è quello che ci vuole dopo una settimana pesante, il mio capo tra l’altro bla bla bla…
13. Pensa se ci beccano i tuoi.
14. Un domani dovremo spiegare ai nostri figli tutto questo.
15. Mi piace la tua espressione da rapace quando lo facciamo.
RICETTA: Focaccette in padella ripiene di mozzarella e prosciutto
Ingredienti:
260g di farina
120ml d’acqua tiepida
60ml di olio evo (+ l’olio per friggere)
1 cucchiaino di sale
1 pizzico di zucchero
3 cucchiaini di lievito ISTANTANEO per torte salate
sugo di pomodoro q.b.
mozzarella q.b.
prosciutto cotto q.b.
Procedimento:
Mettere la farina, l’acqua tiepida, l’olio evo, 1 cucchiaino di sale, 1 pizzico di zucchero ed infine 3 cucchiaini di lievito ISTANTANEO per torte salate. Mescolare il tutto con un cucchiaio e creare poi un panetto aiutandosi con le mani.
Distendere il panetto con un mattarello su un piano infarinato, tagliare delle pizzette circolari con l’aiuto di un bicchiere. Riempire metà delle pizzette con il sugo di pomodoro e la mozzarella, chiuderle con un’altra pizzetta e sigillarle facendo pressione con il dito. Riempire le altre pizzette con prosciutto cotto e mozzarella e sigillarle nello stesso modo. Cuocere in padella in entrambi i lati in un filo d’olio bollente fino a che risulteranno dorate.
Servire calde e gustare!
BARZELLETTA: Come capire se mia moglie mi tradisce
Un Tedesco, un Francese e un Italiano stanno discutendo sulla fedeltà delle loro mogli. Dice il Tedesco: "Quando torno a casa e guardo mia moglie, sono in grado di capire se mi ha tradito oppure no. Ha un aspetto così caratteristico che non mi lascia dei dubbi. Allora scendo alla cantina, prendo una grossa mazza e la picchio violentemente finchè non mi dice tutto (orario, luogo, nome)".
Dice il Francese: "Ma sei proprio una bestia! Come puoi trattare un essere umano così. Anche io quando torno a casa e guardo mia moglie, sono in grado di capire se mi ha tradito oppure no. Ha un aspetto così caratteristico che non mi lascia dei dubbi. Allora la porto a cena fuori, in un ristorante carino e romantico, poi la porto a spasso in riva alla Senna e lei, presa dai rimorsi mi dice tutto".
Dice l'italiano: "Ma siete tutti e due degli imbecilli. Anche io quando torno a casa e guardo mia moglie, sono in grado di capire se mi ha tradito oppure no. Ha un aspetto così caratteristico che non mi lascia dei dubbi. Allora non dico niente, esco sul balcone e grido alla vicina: Signora Maria, siete una zoccola!". "Chi è zoccola, io, o vostra moglie che va a letto con Franco, con Roberto e con Luigino?"
Come i soldi interferiscono con la nostra vita sessuale oggi
Arriva da uno studio la spiegazione del legame sesso e soldi
Secondo un recente studio condotto dal magazine specializzato Money, più c’è fiducia a livello economico tra i partner, migliore sarà la vita sessuale della coppia. Prima di pensare però al vecchio pregiudizio “più soldi, più sesso”, facciamo un passo indietro.
La ricerca è stata effettuata su 500 “Millenials” (la generazione dei giovani di oggi, nati all’incirca dal 1985 ai primi 2000) e su 500 Baby boomers (nati tra il 1945 e il 1964, durante il boom economico). Due categorie completamente opposte, con differenti mezzi e disponibilità economiche, a cui sono state sottoposte le stesse domande in termini di abitudini economiche e relazioni sessuali.
Il trend è lo stesso per entrambe le parti: la fiducia in termini economici, più che la disponibilità elevata di denaro, è importante anche in camera da letto. Per i Millenials, i giovani, l’aspetto più importante a livello economico è la capacità di potersi permettere le stesse cose, essere d’accordo su ciò su cui bisogna risparmiare e ciò su cui è possibile spendere. Per i Baby boomers invece parlare di investimenti a lungo termine garantisce fiducia e sicurezza.
Lo studio smantella il mito “soldi=sesso” e mostra come l’aspetto più importante in una coppia sia la fiducia su tutti i fronti, compreso quello monetario. Un gran budget non fa la differenza, anzi: conta come lo si utilizza per il bene di entrambi.
BARZELLETTA: Il bianco e il nero in ascensore
Due uomini si trovano, faccia a faccia, su un ascensore dell'Empire State Building. Il primo e' un nero, alto, elegante, fisico alla Cassius Clay; il secondo e' bianco, piccolo, sciatto, fisico mingherlino. Ad un tratto, mentre l'ascensore sale velocemente, il bianco, borbotta qualcosa, lentamente, del tipo:
"Nero... sporco... peloso... puzzolente...". Il nero lo osserva, imperturbabile.
Finalmente si aprono le porte e il nero aiuta il bianco ad uscire, nel senso che, afferratolo per la collottola lo solleva da terra, fino ad avere gli occhi alla stessa altezza dei suoi. Quindi, con voce calma, ma decisa gli dice: "Se era un indovinello, e' il buco del sedere. Se dicevi a me, sei un uomo morto".
CURIOSITA': Ecco perché ci piace schiacciare i brufoli
Per alcuni schiacciare brufoli e punti neri è una vera e propria ossessione di cui non riescono a fare a meno. Ma anche se non siete tra costoro è impossibile resistere alla tentazione di cliccare “play” e vedere questa clip in cui un utente si dedica ai suoi peli incarniti e a brufoli di dimensioni colossali (dati alla mano in termini di visualizzazioni YouTube).
Ma perché vogliamo vedere qualcosa che fa abbastanza ribrezzo? Che cosa c’è di bello nel far emergere il pus e stare a guardare? La ragione è scientifica: buona notizia, significa che non siamo ancora completamente impazziti.
E’ stata Nina Strohminger, ricercatrice del settore psicologia e autrice dello studio The Hedonics of Disgust (svolta presso l’Università del Michigan) a spiegare a Cosmopolitan USA perché ciò che ci disgusta ci piace.
“Le emozioni e le sensazioni negative sono interessanti, soprattutto quando non ci fanno del male fisico. Ci affascinano in modo immediato. Ad esempio, non pesteremmo mai volontariamente i bisognini di un cane, ma guarderemo molto probabilmente il video di qualcuno che lo fa”. Strano? La dottoressa Sandra Lee, conosciuta come Dr. Pimple Popper grazie al suo canale YouTube, è un chiaro esempio di quanto tutto ciò sia vero: il suo è uno dei canali con i video più cliccati.
E indovinate cosa fa nella vita? La dermatologa. Era solo una sconosciuta però, quando postò tra i suoi video la clip di un gigantesco punto nero su cui dovette operare: la rete impazzì e la sommerse letteralmente di richieste riguardanti brufoli, estrazione di cisti e una serie di cose che fanno parecchio senso. Ora è una star che ha soddisfatto mille richieste mentre opera sul paziente.
Volete capire di cosa parliamo? Qui il suo canale YouTube.
RICETTA: TORTINI CUORDINOCCIOLA
INGREDIENTI (per 3/4 tortini)
2 cucchiai di crema spalmabile alla nocciola
2 cucchiai di farina 00
1 uovo
PROCEDIMENTO
Accendete il forno a 175°.
Sbattete bene l'uovo con una frusta da cucina (va benissimo quella a mano, non serve sporcare lo sbattitore), rendetelo spumoso. Aggiungete la crema spalmabile e amalgamate.
Aggiungete la farina setacciata e amalgamate ancora. Dividete il composto in 3 o 4 pirottini (a seconda che li vogliate più o meno grandi) e infornate a 170° per 12, massimo 13 minuti.
Sfornate subito, aspettate che si freddino appena e serviteli finché sono caldi.
CURIOSITA': 10 cose che (forse) non sai sulla cacca
1 - QUANTA NE FACCIAMO? Cerchiamo di farla sparire in fretta, eppure, nell’arco di una vita, ognuno di noi ne produce almeno 6 tonnellate. Ogni volta che mangiamo ci vogliono dalle 2 alle 8 ore affinché il pasto attraversi i 7 metri dell’intestino, dove subisce una straordinaria serie di trasformazioni chimiche per essere assimilato dall’organismo. Nell’intestino tenue enzimi e succo pancreatico trasformano chimicamente le molecole, in modo che possano essere assorbite dalla parete intestinale. Ciò che avanza prosegue verso il colon, dove, prima dell’espulsione, viene disidratato e poi concentrato.
2 - PER QUANTO TEMPO SI PUÒ FARE A MENO DI FARLA? L’atto dell’evacuazione è molto soggettivo e dipende dal tipo di alimentazione, dalla quantità di fibre ingerite, dallo stile di vita, dall’attività fisica. L’attività è regolare se espletata 3-4 volte a settimana.
Può anche capitare, come fatto isolato, che si evacui una sola volta in una settimana, come accade quando si è in vacanza e si cambiano abitudini alimentari e orari.
Un caso limite: agli astronauti, se non introducono fibre, può accadere di andare di corpo una volta in un mese. Ma non fa bene: nei casi gravi si arriva a dolori cronici e occlusione intestinale.
3 - PERCHÉ PUZZA? E SI PUÒ FARLA PUZZARE DI MENO? La colpa dell'odore sgradevole è soltanto di alcuni composti, in particolare le tracce di zolfo e le le molecole di ammoniaca e trimetilammina.
I giapponesi, sensibili alla puzza, hanno sviluppato alcune pillole che, nell’intestino, disgregano le molecole di ammoniaca e trimetilammina. Delle “Etiquette Up”, in commercio dal 1994, è stato venduto oltre un milione di flaconi, mentre le concorrenti “Etiquette”, nella foto, lanciate nel 1997, in 6 mesi hanno venduto più di 600 mila confezioni: sulla scatola c’è scritto «la gente è responsabile dei propri odori».
Le “Odafree”, vendute negli Usa, promettono risultati strabilianti dopo solo tre giorni di utilizzo. Unico effetto collaterale, la cacca si colora di verde.
4 - ARMA DI DISTRUZIONE? Pamela Dalton, ricercatrice del centro Monell di Chimica dei sensi di Filadelfia (Usa), è una grande esperta di puzze. Soprattutto di quella della cacca. Danton - si fa fatica a crederlo, ma è proprio così - ha lavorato a un progetto militare degli Usa per realizzare una bomba puzzolente, non letale ma in grado di togliere al nemico ogni spirito aggressivo. La cacca si è dimostrata la più efficace nel mettere in fuga l’esercito più agguerrito. Se fosse letale, il nome è facile da trovare: "la morte marrone".
6 - DI CHE COSA È FATTA Le feci umane sono composte per il 75% di liquidi e per il 25% di materiale solido, per lo più fibre di cellulosa e cheratina. Il 30% del peso a secco è costituito da batteri, provenienti dalla flora intestinale, mentre un altro 15% sono sostanze inorganiche, sopratutto calcio e fosfati, che, ripuliti e separati, potrebbero diventare essenziali per il futuro dell'umanità.
Oro marrone. Secondo Carlo Leifert, docente dell’Università britannica di Newcastle «corriamo il rischio, nel giro di 60 anni, di esaurire le risorse naturali di fosforo, soprattutto minerale, estratte in Nord Africa: sono fondamentali per arricchire i terreni agricoli». Per scongiurare il rischio di non poter più coltivare grano e altri prodotti essenziali, si potrebbero usare come fertilizzanti le deiezioni umane. In Europa è proibito.
7 - C'È CHI LA TRAPIANTA È sgradevole al pensarci, per chi la somministra e per chi la riceve… È la “batterioterapia fecale”, detta anche trapianto fecale. È usata per contrastare il Clostridium difficile, batterio che si trova normalmente nella flora intestinale ma se prende il sopravvento può causare diarrea o una patologia grave come la colite pseudomembranosa.
La batterioterapia fecale consiste nel ricolonizzare l’intestino del malato con la flora batterica “buona”, che compete col batterio. Ottenuta da feci di un donatore sano, testate perché siano sicure, trattate, mixate con soluzione salina e inserite con un sondino nasogastrico o un clistere. La procedura è stata messa a punto dal gastroenterologo australiano Thomas Borody. Controversa per la preoccupazione che si trasmettano infezioni e la mancanza di studi ampi sull’efficacia, è usata da alcuni medici, dal Canada agli Usa.
8 - CHI LA FA PIÙ GROSSA? Anche gli escrementi hanno il loro posto nel Guinness dei primati.
- I più piccoli sono quelli dell'acaro, che espelle palline grandi un millesimo di millimetro. Possono però trasmettere all’uomo allergie.
- I più imponenti sono quelli dell’elefante che produce da quattro a sei deiezioni cilindriche alla volta. Ciascuna di esse misura circa dieci centimetri di lunghezza e 12 di diametro. In un giorno ne vengono emessi da undici a diciassette.
- I meno visibili sono quelli prodotti dalla balena azzurra (nella foto), che li abbandona nel mare: una nuvola quasi trasparente, formata dai gusci dello zooplancton, il suo cibo principale.
- I più riconoscibili (e temuti per le malattie che possono portare), sono quelli di topo: piccoli cilindretti scuri.
9 - MA CHE BONTÀ! Un escremento di elefante pesa mezzo chilo e, appena deposto, viene colonizzato da 4 mila scarabei. Gli insetti lo trasformano in tante palline e lo fanno rotolare fino alla tana, dove lo sotterrano. Per loro è una riserva di cibo.
10 - ENERGIA MARRONE La cacca? Non è solo uno scarto: si può usare per produrre corrente elettrica. I pionieri nel campo sono i cinesi che vogliono portare a 50 milioni, da 20 milioni che erano nel 2005, le abitazioni dotate di un sistema di produzione del biogas dagli scarichi dei wc.
Negli Usa Shulin Chen, della Washington State University, ha creato un digestore anaerobico capace di trattare gli escrementi trasformandoli in biogas e concime in 3 giorni, contro i 120 richiesti da un normale compostaggio.
Altri ricercatori americani sono riusciti a ricavare, dal letame bovino e suino, sostanze chimiche come i glicoli (impiegati nei liquidi antigelo e nei deodoranti) di solito ricavati dal petrolio. Fibre recuperate dal letame, e mischiate a materiale plastico, sono usate per produrre pavimenti per esterni. E c’è chi i fanghi fognari li usa come gioielli: a Tokyo si vendono orecchini e fermacravatte prodotti solidificando i liquami delle fogne.
fonte: focus.it
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